Sinopse
Le tragedie di Sofocle, dall'Aiace all'Edipo a Colono, costituiscono una appassionata opera di smontaggio delle strutture di potere dell'uomo e dei suoi stessi strumenti conoscitivi. La messa a nudo dell'esistere dell'uomo e del suo soffrire si accompagna alla ricerca di livelli immediati di comunicazione, con una tensione che è alla base del tragico di Sofocle. Il contrasto tra famiglia e stato tende a porsi in secondo piano di fronte all'individuazione di una più profonda, e sconvolgente, fascia di realtà: e il solo autentico riscatto consentito è constituito dal porsi del personaggio in quanto tale, nella solitudine del suo soffrire e nell'esasperata ricerca di uno rapporto affettivo immediato. L'indagine del Di Benedetto segue da vicino le tappe di questo tragico 'vademecum' che si conclude com l'evocazione della funzione liberatoria della morte. La ricerca è condotta soprattutto a livello di moduli espressivi, visti nel loro affiorare e rinnovarsi. La messa in crisi dei moduli legati a una concezione aristocratico-agonale, la tensione tra il monologo e l'invocazione commossa ed esasperata, la scoperta del linguaggio dell'emarginazione e della sofferenza sono elementi di uno sperimentare inquieto, che questo libro intende cogliere nella sua specificità.