PIER LUIGI NERVI
Tullia Iori
(0) votos | (0) comentários
Sinopse
Quando alla fine degli anni cinquanta il governo brasiliano decise di costruire Brasilia e di trasferirvi la capitale federale, non mancarono le critiche a quel progetto che a molti appariva velleitario. Fu soprattuto il presidente Juscelino Kubitschek a credere fino in fondo alla creazione della nuova capitale, a coronamento di un sogno che il Brasile aveva coltivato sin dalla sua prima Costituzione reppublicana del 1981. Gli inizi furono durissimi, da veri pioneri. Quella epopea è ben rappresentata dal "Catetinho", la storica baracca di legno in mezzo alla vegetazione, oggi alla periferia di Brasilia, dove Kubitschek e pochi collaboratori abitarono per seguire da vicino i lavori della città. Il progetto della nuova capitale si impose così grazie alla visione e alla forza di uomini che non si fecero intimorire dall'enormità della sfida da affrontare.Inaugurata nel 1960, quando era ancora un embrione di città, Brasilia si dotò in qualche anno delle infrastrutture essenziali. Le amministrazioni dello stato affluirono gradualmente da Rio de Janeiro.Si costruirono i principali assi urbani e le prime case, secondo il piano di Lucio Costa e Oscar Niemeyer. Un'area fu riservata ad accogliere le sedi diplomatiche. Ogni paese ottenne un lotto di terreno e si impegnò a presentare un progetto per la costruzione della propria Ambasciata. Per l'Italia, la scelta del lotto era toccata a Carlo Enrico Giglioli, un nostro diplomatico in servizio in Brasile che ebbe mano felice nell'individuare per la futura sede una posizione invidiabile, di fronte al lago. Il progetto dell'Ambasciata d'Italia fu affidato allo studio di uno dei più prestigiosi architetti italiani, Pier Luigi Nervi.